Da fuori è impossibile capire che si tratti di una “palestra”, come la intendiamo noi occidentali quantomeno. Varcato l’ingresso ti ritrovi fra 4 mura di mattoni di cemento (già un elemento di lusso da queste parti), sulla testa la solita lastra di latta ondulata. Una piccola finestra e qualche attrezzo recuperato non si sa da quale discarica. Alcuni Bilancieri, una panca, sui muri pagine di riviste strappate e appese come quadri. Appoggiati alle pareti pezzi di specchi, cerchioni di auto usati come sostegni, una sedia, un pneumatico di camion, dei guantoni e un pungiball che solo a guardarlo cade a pezzi…
Mathare è anche questo.
Scatti realizzati con GFX100 e GF45mm